Prevenire sempre
I Problemi cognitivi possono essere evitati semplicemente osservando certe accortezze atte a preservare l’udito. Secondo uno studio AcouDem condotto dal GRAP (gruppo di ricerca sull’Alzheimer e la presbiacusia) su un campione di persone di età superiore ai 75 anni che vivono in istituti, è stato dimostrato che il 42% di loro soffre di ritiro sociale a causa proprio della sopra citata presbiacusia. Inoltre, più il paziente è anziano, più combina problemi di udito e deficit cognitivi, addizione che porta a conseguimento una limitata capacità di interagire con gli altri (in alcuni casi più gravi del tutto impedita), o ancora la difficoltà a distrarsi ( ovvero attraverso la conversazione, l’ascolto di musica o la visione della televisione).
Tagliati fuori
Tagliate fuori dall’ambiente circostante, le persone che soffrono o iniziano a soffrire per la prima volta in vita della perdita dell’udito si chiudono in se stesse e non riescono a comunicare, con conseguenti problemi cognitivi che non fanno che aggravarsi giorno dopo giorno. Il cervello altro non è se non un terreno che, purtroppo, funziona sempre meno bene con il passare degli anni. La persistenza della sua memoria si basa in parte sui suoni catturati: meno il paziente sente, meno riesce a registrare nuovi suoni. Ne consegue dunque che, quando la creazione di nuovi ricordi è limitata, ha inizio il lento deterioramento cognitivo. Oltre il 70% delle persone afflitte dalla perdita dell’udito risulta al contempo affetto da demenza, un numero decisamente superiore rispetto al 52% delle persone che al contrario godono di un buon udito.
Il ruolo dell’apparecchio acustico
Con un apparecchio acustico, il paziente con qualsiasi tipo di perdita uditiva può tornare a sentire un’ampia gamma di suoni prima impossibili da udire. Con una soluzione uditiva adattata alla sensibilità e allo stile di vita del paziente, quest’ultimo può tornare a occupare con naturalezza il suo posto nella società e mantenere così il suo cervello. Ma a questo punto, cosa è necessario fare al fine di prevenire l’invecchiamento del cervello e così facendo evitare questi fastidiosi disturbi cognitivi?
Conclusioni
Recarsi da un audioprotesista può aiutare a fare una valutazione iniziale, ma gli apparecchi acustici possono essere prescritti solo da un otorino. Quindi il primo passo per una corretta prevenzione è eseguire dei test audiometrici periodici, possiamo consigliare un esame dell’udito ogni anno dopo aver compiuto i 65 anni di età. Si tratta di un esame molto veloce ed indolore quindi di facile esecuzione e ci permette di tenere sotto controllo la salute del
nostro orecchio. L’unica soluzione rimane quella del reagire molto rapidamente ai primi problemi di udito: non appena ci si accorge di avere difficoltà a sentire determinati suoni, e di avere la necessità di doverli ripetere o chiedere al proprio interlocutore di parlare a voce più altra, o ancora di dover seguire una conversazione che richiede molta concentrazione, ossia i primi segni di un deterioramento cognitivo in atto, risulta perentoria e prioritaria la consultazione di un medico esperto nelle malattie dell’apparato acustico.