Che cos’è l’esame audiometrico tonale?
L’esame audiometrico tonale è un tipo specifico di test audiometrico utilizzato per misurare il livello di udito di un paziente.
Per farlo il tecnico audiometrista – la figura professionale che svolge questo tipo di esami – fa ascoltare all’utente una serie di suoni puri a diverse frequenze e intensità.
Il paziente collabora attivamente indicando quali suoni riesce a sentire. In questo modo l’audiometrista riesce a ricostruire la curva dell’udito del paziente (audiogramma): con questa il medico specialista può diagnosticare la perdita di udito e verificarne tipologia e intensità.
Come si fa l’esame audiometrico tonale?
Per svolgere un esame audiometrico occorre un ambiente silenzioso, delle cuffie e la strumentazione necessaria per riprodurre i suoni puri a diversa frequenza e intensità usati durante la misurazione.
Per questa ragione di solito il paziente viene fatto sedere nella cabina audiometrica, uno spazio insonorizzato dotato di un grande vetro che permette la comunicazione visiva tra audiometrista e paziente.
Il tecnico audiometrista fa indossare delle cuffie al paziente e lo istruisce sulla procedura da seguire: ogni volta che sentirà un suono provenire dalle cuffie dovrà alzare la mano o premere un pulsante.
I suoni vengono proposti a diverse frequenze e intensità e possono essere riprodotti in due modi:
- Per via aerea (attraverso delle cuffie)
- Per via ossea (attraverso un vibratore osseo posizionato dietro l’orecchio)
Frequentemente l’audiometrista svolge entrambe le misurazioni (per via aerea e per via ossea). Valutando la differenza fra le due misurazioni è possibile diagnosticare con più esattezza la fonte della perdita uditiva.
Se la via ossea e la via aerea coincidono saremo di fronte ad una sordità Neurosensoriale, se invece sono divise da un gap saremo di fronte ad una sordità Trasmissiva.
Quanto dura l’esame audiometrico?
L’esame audiometrico non dura più di 20 minuti.
È un esame assolutamente indolore e non invasivo.
Esame audiometrico : come leggere l’esito.
L’esito dell’esame audiometrico tonale è l’audiogramma.
L’audiogramma è un grafico cartesiano dove sull’asse verticale sono riportate le intensità e sull’asse verticale le frequenze dei suoni fatti ascoltare durante il test.
L’audiometrista segna con un cerchietto rosso le risposte ottenute nell’orecchio destro e con delle crocette blu le risposte ottenute nell’orecchio sinistro. Unendo questi segni si ottengono due curve, una blu e una rossa che rappresentano la capacità uditiva del paziente per ogni livello di frequenza del suono.
Esame audiometrico: valori normali
Un orecchio medio è in grado di sentire tutti i suoni dello spettro tra i 250 e gli 8000 Hz quando questi sono riprodotti con un’intensità uguale o minore a 20 dB HL. Nel caso di una perdita dell’udito alcune frequenze verranno avvertite solo se riprodotte ad un’intensità maggiore.
In caso di valori fino a 40 dB HL siamo di fronte ad una perdita dell’udito lieve.
Negli anziani è frequente una perdita dell’udito localizzata nelle frequenze più alte (sopra i 4000 Hz). In questi casi l’audiogramma assume una tipica forma a parabola discendente.
Altri esami audiometrici correlati
Esame audiometrico vocale: a che cosa serve?
L’esame audiometrico vocale permette di misurare il livello di comprensione delle parole da parte del paziente.
A differenza dell’audiometria tonale, nell’audiometria vocale il tecnico audiometrista fa ascoltare all’utente delle parole o gruppi di parole che poi successivamente chiede di ripetere.
Se fatto in successione all’audiometria tonale, l’esame audiometrico vocale permette di capire se le difficoltà nell’udito del paziente sono da ricondurre soltanto ad una ipoacusia (perdita dell’udito) oppure se occorre svolgere ulteriori indagini a livello neurologico.
Test di Rosenberg audiometria : che cos’è e a che cosa serve?
Il test di Rosnberg serve a diagnosticare una particolare forma di perdita dell’udito chiamata “ipoacusia neurosensoriale retrococleare”. Il nome indica che la sua origine è situata in una zona più profonda dell’orecchio, in prossimità del nervo acustico.
La sua caratteristica è la eccessiva velocità di adattamento dell’orecchio al suono.
Nel test di Rosenberg al paziente viene fatto ascoltare un segnale acustico prolungato e costante. Nei pazienti con ipoacusia retrococleare l’orecchio si abitua molto velocemente e dopo poco tempo il suono non viene più avvertito. L’audiometrista chiede al paziente di fare un cenno quando non avverte più il segnale riprodotto. A questo punto viene fatto ascoltare un ulteriore suono a una frequenza più alta, chiedendo sempre di indacare al paziente il punto in cui non sente più il segnale.
Si prosegue in questo modo per 60 secondi. Valutando la velocità di adattamento (numero di frequenze scalate in 60 secondi) il medico specialista effettua la diagnosi.
Esame impedenzometrico
Questo test serve a misurare quanto è difficile per un suono attraversare le strutture interne dell’orecchio. Abbiamo scritto un articolo specifico sull’esame impedenzometrico